Modifiche “tali da stravolgere” l’impatto di una riforma tributaria che “ribalterebbe sugli enti locali l’onere e la responsabilità di un eventuale incremento della pressione fiscale oppure di un ‘taglio’ ai servizi erogati direttamente ai cittadini”. È una presa di posizione dai toni allarmati e preoccupati quella indirizzata lunedì alla Commissione della Gestione e finanze del Gran Consiglio. Un pressante invito, secondo il documento che RSI ha potuto visionare, a fare marcia indietro. A sottoscriverlo i municipi di Bellinzona, Chiasso, Locarno, Lugano, Mendrisio, nonché l’Associazione dei Comuni ticinesi.
A provocare l’alzata di scudi degli enti locali sono state le indiscrezioni sulle modifiche al messaggio governativo: “Abbiamo appreso con preoccupazione dai media – si legge nella lettera – della possibilità che al Parlamento venga sottoposta una proposta intesa a ridurre linearmente l’aliquota d’imposta sul reddito dell’1,66%”. Story soluzione, prosegue la missiva, avrebbe ripercussioni dirette ed speedy sulle finanze dei Comuni ticinesi – indipendentemente dal loro substrato fiscale – e per importi tutt’altro che marginali”.
I Comuni e le Città ticinesi esprimono la loro “assoluta contrarietà” a story modo di procedere: “La proposta commissionale cambia il tipo di riforma. Si passa da un intervento limitato di fatto agli alti redditi applicato su due anni advert un taglio lineare immediato per tutti e una riduzione per i redditi più alti spalmata su parecchi anni”.
Alla riduzione generale delle aliquote, continua la lettera, “si aggiungerebbe poi la già prevista diminuzione dell’aliquota massima, ora però in forma progressiva che con, dal nostro punto di vista, scarsa trasparenza avrà l’effetto di dissimulare agli occhi del Paese la causa dei minori introiti che andranno a sommarsi sul medio termine per le finanze comunali. A ciò si aggiunge l’effetto negativo che il taglio delle aliquote avrà anche sull’Imposta alla fonte, elemento fiscalmente rilevante per i Centri urbani”.
D’altro canto, si legge ancora, “è doveroso constatare come l’impatto per il Cantone – nel contesto del ritorno al 100% del moltiplicatore cantonale – risulterebbe invece essere addirittura positivo nei primi anni. Non nascondiamo l’impressione di un transitorio risanamento delle finanze cantonali effettuato a spese dei Comuni”.
In conclusione, la Gestione è invitata a “voler soprassedere advert ulteriori interventi – o se del caso a coinvolgerci prima di intraprendere eventuali iniziative – che si ripercuotono direttamente e immediatamente sulle finanze e sui bilanci degli enti locali e, di riflesso, sulle cittadine e i cittadini”.
SEIDISERA e Quotidiano del 27.11.2023